domenica 3 marzo 2013

CHI CONSIDERA IL PIACERE DI D'ANNUNZIO UN CAPOLAVORO:

LEGGETEVI LE RELAZIONI PERICOLOSE DI LACLOS PER VEDERE DOVE PRENDE TUTTA QUELLA ROBA..

E SOPRATTUTTO LEGGETEVI LA SUA BIOGRAFIA PER CAPIRE CHI ERA QUEL GRANDE VATE DELLA LETTERATURA

Io ho letto Il Piacere di D'Annunzio, all'inizio l'ho trovato bello, scritto in modo sublime la figura trasgressiva del dandy intellettuale maledetto dello Sperelli, il protagonista della storia mi ha colpito moltissimo ma poi, ricordandomi la storia del grande romanzo libertino Le Relazioni Pericolose di Laclos mi sono un pò abbattuto, TUTTA QUELLA ROBA L'HA SCOPIAZZATA DALLE RELAZIONI PERICOLOSE, quindi quale Vate?  Poi molti lo considerano un genio, scrive dannatamente bene, non lo metto in dubbio questo e un suo Grande pregio ma prima di considerarlo tale: Che razza di uomo era? Gli piaceva con le sue amanti coprirsi di sterco di farsi pisciare addosso, di sodomizzare gli animali insomma ogni tipo di perversione... Solo il Conte DeSade, che lui ammirava, lo ha battuto in quanto a perversioni (lui almeno era sadico). Guerrafondaio tanto da partecipare come aviatore nella Grande Guerra e poi con alcuni volontari fare parte dell'occupazione di Fiume. Fascista allo stato puro tanto da ammirare e elogiare Benito Mussolini e la sua dittatura e sostenerlo a spada tratta durante la sua campagna dal 1920 al 1922. Fastosi i suoi funerali cui partecipò lo stesso Mussolini.

SE VOLETE LEGGERE QUALCHE OPERA CON LA O MAIUSCOLA DI UNO SCRITTORE DI DESTRA LEGGETEVI PIUTTOSTO PIRANDELLO CHE HA VINTO IL NOBEL PER LA LETTERATURA CHE NON E IL MIO PREFERITO (Preferisco di gran lunga i Malavoglia e Mastro Don Gesualdo di Giovanni Verga che le sue moltissime novelle) MA DI CERTO E MOLTO MA MOLTO MEGLIO DI QUESTO CHE MOLTISSIMI CONSIDERANO 'VATE'.
CHI NE SA DI LETTERATURA INTENDA... OVVIO...

2 commenti:

  1. La prima critica seria su D'Annunzio è quella di Croce che lo definisce, in un primo momento,"dilettante di sensazioni"...Però Croce riconosce che, quando D'Annunzio rappresenta gli aspetti sensibili delle cose,è poeta romantico immune da influenze intellettuali.Visto sotto questo aspetto D'Annunzio è stupendo nel rappresentare i particolari sensibili,ma incapace di rappresentazioni ampie ed organiche della vita.Perciò le sue opere non vanno lette e giudicate nella unità organica delle loro parti,ma come una raccolta di frammenti lirici.Oggi i miti d'annunziani dell'estetismo,del superomismo,non solo non dicono niente ma ci fanno sorridere...e poi anche se possiamo rimanere ammirati di fronte a tanta dovizia di parole e a tanta abilità stilistica, raramente la sua poesia ci commuove perchè la sua perfezione estetica,come ha detto Serra,"suona falso"...a me non è mai piaciuto...ma il mio parlare è solo un parlare...

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  2. Io non l'ho mai letto, quindi non ho voce in capitolo per dire se sia un capolavoro o meno... Quanto a d'Annunzio, so che ha perso anche un occhio in quella guerra. Ma di sicuro Gabriele d'Annunzio ha scritto una pagina di storia della letteratura italiana. Questo è poco ma sicuro... Non lo elogio e lo disapprovo anche come uomo. Ma quanto a un libro, esso deve essere giudicato in base a quello che c'è scritto, non in base a chi lo ha scritto.
    Poi se ad esempio l'ex Presidente del ConSilvio Berlusconi dovesse scrivere un libro sul valore della famiglia, è chiaro che quello che scrive sarà pure bello e vero, ma lui resterà sempre un falso...
    Ciao Enly! E grazie dei tuoi commenti ;-) E' un vero piacere per me commentare questo blog :-)

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