CENTRI DIURNI: PRIGIONI SILENZIOSE
Da testimonianze:
Io sono finito dalla psichiatra nel CPS per una forte forma di depressione aumentata dalla morte di mio padre, la psichiatra subito mi ha aumentato i farmaci e mi ha indicato ad un infermiera che, dopo, veniva a trovarmi una volta al mese. L'infermiera mi aveva indicato dei centri diurni dove si svolgevano attività "che ti potevano interessare", io lì a prima vista credevo facessero attività varie ma poi: quando mi sono trovato lì ho subito capito DA LI NON PUOI USCIRE, ANDARE VIA QUANDO VUOI, SE NO C'E' IL TSO. All'inizio mi è venuto a prendere un pullmino dei disabili e da lì sono andato con l'infermiera nel centro "PSICHIATRICO" diurno, ho firmato un foglio e lì è iniziata la mia prigione, adesso non so più come uscirne, a stare chiuso dentro quelle quattro mura rischio di ammalarmi, la depressione è aumentata anche vedendo la sofferenza mentale di quelle persone in quel tetro posto. TRA MINACCE DI TSO E 'TERAPIE' ADESSO SONO IN UN TUNNEL, IN UN CIRCOLO VIZIOSO DIFFICILE DA AFFRONTARE E USCIRE.
"COMUNITA'" PROTETTE: NUOVI LAGER
Da testimonianze:
Da me al lavoro (faccio il giardiniere in una villa) ci sono moltissimi colleghi che hanno diversi problemi ma quello che più mi ha colpito e un individuo che sembra gli abbiano fatto il lavaggio del cervello, sragiona, dice che in comunità a dovuto affrontare due elettroschok, non so se è la verità ma se e vero è allucinante. Tutte queste sono testimonianze reali.
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La depressione è una brutta bestia. L'anno scorso stava affogando anche me, ma per fortuna ho avuto qualche consiglio sull'alimentazione e ho cominciato ad uscire di più e vedere gente e l'ho superata. Difficilmente si guarisce se si va in una clinica o ci si affida a uno psichiatra che altro non fa che prescriverti gocce e compresse...
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=KvJ9OPOKhT0
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