giovedì 28 giugno 2007

STALINGRADO DEGLI STORMY SIX



Vorrei pubblicare una bella canzone di un gruppo quasi sconosciuto ma che per me e molto significativa, questa canzone ci fa capire come la resistenza di un’intera città sia riuscita a piegare un’armata come quella tedesca che fu costretta alla ritirata e come quella grande battaglia che ha fatto molti morti ha rinforzato gli animi anche nelle altre città sotto l’occupazione tedesca e anche in Italia contro la tirannia fascista iniziando prima con una lotta fatta di scioperi nelle fabbriche(i primi scioperi furono a Torino) fino ad arrivare alla vera guerra di liberazione contro i nazifascisti.
Il gruppo nacque nel 1966 e si e sciolse nel 1983 , tornando insieme solo per registrare l'album "Un concerto" nel 1993, coprodotto da Radio Popolare di Milano.

StalingradoFame e macerie sotto i mortai
Come l'acciaio resiste la citta'
Strade di Stalingrado, di sangue siete lastricate;
ride una donna di granito su mille barricate.
Sulla sua strada gelata la croce uncinata lo sa
D'ora in poi trovera' Stalingrado in ogni citta'.

L'orchestra fa ballare gli ufficiali nei caffe',
l'inverno mette il gelo nelle ossa,
ma dentro le prigioni l'aria brucia come se
cantasse il coro dell'Armata Rossa.

La radio al buio e sette operai,sette bicchieri che brindano a Lenine Stalingrado arriva nella cascina e nel fienile,vola un berretto, un uomo ride e prepara il suo fucile.Sulla sua strada gelata la croce uncinata lo saD'ora in poi trovera' Stalingrado in ogni citta'.
. . .

Cinque di Marzo del Quarantatrè
nel fango le armate del Duce e del re
gli alpini che muoiono traditi lungo il Don

Cento operai in ogni officina
aspettano il suono della sirena
rimbomba la fabbrica di macchine e motori
più forte il silenzio di mille lavoratori
e poi quando è l'ora depongono gli arnesi
comincia il primo sciopero nelle fabbriche torinesi

E corre qua e là un ragazzo a dar la voce si ferma un'altra fabbrica,
altre braccia vanno in croce
e squillano ostinati i telefoni in questura
un gerarca fà l'impavido ma comincia a aver paura

Grandi promesse,
la patria e l'impero
sempre piu' donne vestite di nero
allarmi che suonano in macerie le città

Quindici Marzo il giornale è a Milano
rilancia l'appello il PCI clandestino
gli sbirri controllano fan finta di sapere
si accende la voglia delle camicie nere
ma poi quando è l'ora si spengono gli ardori
perchè scendono in sciopero centomila lavoratori
Arriva una squadraccia armata di bastone
fan dietro fronte subito sotto i colpi del mattone
e come a Stalingrado i nazisti son crollati all'Apreda rossa in sciopero
i fascisti son scappati

lunedì 25 giugno 2007

A RITMO DEI MCR



Ascoltando I Modena City Rambler, gruppo rock e rambler modenese, da sempre gruppo che canta canzoni politiche e non mi sorprende soprattutto per la loro poetica, canzoni come Notturno Candel Lock, Canzone dalla fine del mondo a quelle più allegre come A ghe chi ga a ghe chingà e Morte di un poeta che mi ha divertito molto(sono tutti nel cd 'RACCOLTI), il loro entusiasmo nei concerti, la loro allegria mista anche a fervore che anima i cuori di molti fans di questo grande gruppo di Modena.

Mi ricordo al concerto cui sono stato quattro anni fà a Siena dove i Modena City Rambler si sono esibiti al festival dell'unità,(io modestametne ero vicino al palco insieme ai tanti ragazzi che cantavano e urlavano di gioia le loro canzoni) e mi ha soprpreso la loro spinta emotiva che motivava anche gli altri ragazzi della platea(hanno urlato per qualche minuto anche la loro rabbia per l'allora governo Berlusconi), canzoni politiche sul G8 di Genova e sui suoi errori(e orrori) e contro ogni guerra del mondo, titolo La Terra del Fuoco, contro le tirannie come quella di Pinochet in Cile, titolo la corriera Austral, e poi Radio Rebelde, Sei il Veleno che è in Me e tanti altri successi inediti e soprattutto il gran finale: La mitica Bella Ciao! e lì e stato veramente un tripudio, tutti l'hanno cantata e urlata, un urlo di libertà e gioia animava i cuori dei tanti ragazzi che pieni di entusiasmo e allegria cantarono in coro quella bellissima canzone! Tutti davanti al palco cantarono, alla fine la voce era nostra, il cantante Stefano Bellotti detto 'Cisco' puntò il microfono verso la platea e si sentirono i nostri canti e si udirono per tutto il festival, un anziano signore con sua moglie alzò il pugno chiuso sentendo quella canzone, mentre si asciugava con la mano una lacrimuccia che gli usciva.
Le loro canzoni sono per me molto belle, rimarrà sempre un grande gruppo i Modena City Rambler(MCR), mi sarò ascoltato un sacco di volte la loro canzone sul Che' Transamerika superba!
La sola sfortuna e quella di non averli visti nemmeno in televisione durante il concertone del 1°Maggio.
!GRANDI MODENA CITY RAMBLER!

sabato 23 giugno 2007

Mah..
A proposito, Gianfaranco Fini leader di Alleanza Nazionale e fiero difensore anti-dico si è, alcuni giorno fà divorziato dalla moglie Daniela Di Sotto con molta amarezza(e qualche lacrimuccia) da parte di entrambi.
Io penso:
Adesso me lo voglio proprio vedere insieme a Casini e Berlusconi difendere i sacri valori della famiglia fondata sul matrimonio.
Adesso me lo voglio proprio vedere nei suoi comizi straparlare contro i dico in difesa della famiglia e del matrimonio.
Ora c'è proprio una bella triade di leader(di AN, FI, UDC) fieri difensori anti-dico divorziati, begli esempi di famiglia unita..
Ragazzi ci sarà veramente da ridere(anche da piangere?)!

lunedì 18 giugno 2007

L'11 GIUGNO E L'ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI UN GRANDISSIMO POLITICO CHE HA FATTO LA STORIA D'ITALIA


ENRICO BERLIGUER
Enrico Berlinguer (Sassari 25 Maggio 1922 / Padova 11 Giugno 1985)
Segretario del Partito Comunista Italiano dal 1958 al 7 giugno quando si ammalo di ictus celebrale di cui mori l'11 giugno 1984 al suo funerale vi parteciparono un milione e mezzo di persone con un fiume di bandiere rosse e di partito, al funerale vi parteciparono anche il presidente della repubblica Sandro Pertini e anche i suoi più arcigni avversari del Movimento Sociale Italiano tra cui Almirante e quelli più moderati della Democrazia Cristiana tutti a rendere omaggio a questo grandissimo politico che ha fatto la storia della politica italiana, onorato da tutti e pianto da un tante.. tante.. tante persone.
Fu seppellito nel cimitero del Verano nella cripta dove furono seppelliti i grandi dirigenti del partito.
Dopo di lui divenne segretario del Partito Comunista Italiano Alessandro Natta.
UN CARO RICORDO A QUESTO GRANDISSIMO POLITICO CHE HA FATTO LA STORIA DELLA POLITICA ITALIANA
Per la biografia completa:
o anche su wikipedia:

sabato 16 giugno 2007

ATTI DA SQUADRISTI



Il 15 giugno alla camera un gruppetto di leghisti, sventolando il loro giornale: ‘La Padania’ con scritto in prima pagina un titolone in grande. ‘FUORI DALLE P..’ ha occupato con insulti e spintoni l’aula del parlamento al grido di “Elezioni! Elezioni!”.
«Potevo fare di quest’aula sorda e grigia un bivacco per i miei manipoli» …così disse Mussolini a proposito di Montecitorio nel 1922. Sappiamo come andarono poi le cose: il parlamento fu annientato da una dittatura, quella fascista, tra le più turpi e rovinose. Oggi la storia si ripete: i leghisti hanno deciso di bivaccare nel Parlamento, con una manifestazione oscena, indegna della democrazia.
Anche parte dell’opposizione si schiera contro questo abuso dei leghisti a Montecitorio, il gruppetto con in mano il giornale ‘La Padania’ occupò i banchi di Montecitorio con spintoni e insulti alla maggioranza(dei veri politici da imitare) sventolando con i loro cinici sorrisi il loro bel giornale con il titolone: ‘Fuori dalle P..” e sono stati a bivaccare nel centro dell’aula per ben 20 minuti(che bell’esempio di politica che fanno..), hanno avuto perfino il coraggio di denunciare di AGGRESSIONE FISICA due deputati del centrosinistra per aver detto loro: “Fascisti questo è un atto eversivo!”(se non si può definire questo gesto così?).
La condanna di entrambi i poli mi sembra più che legittima, un gesto così è da condannare senza se e senza ma.
Ma comunque il centrodestra ieri ha fatto proprio una bella figura.

martedì 12 giugno 2007

HASTA SIEMPRE COMANDANTE

MARCOS Comandante dell' Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale(EZLN) del Chiapas, Messico, uno dei territori tra i più poveri del centro-sud america che ha visto nel suo passato anche una strage nel 1994, comunemente chiamata la strage di natale, da parte di truppe paramilitari che, entrati in un villaggio, hanno cominciato a far fuoco uccidendo soprattutto donne e bambini.

domenica 10 giugno 2007

LEV TOLSTOJ
BIOGRAFIA

Il conte Lev Nikolaevic Tolstoj nasce nella tenuta di campagna di famiglia di Jasnaja Poljana nel 1828 e qui cresce, ben presto orfano di madre, insieme ai fratelli e alla sorella; la vita della campagna russa si apre a lui sin dall'infanzia. A quindici anni legge
Voltaire e Rousseau; quest'ultimo esercita sul giovane Tolstoj una prolungata influenza. Per lungo tempo Tolstoj porterà al collo il medaglione del filosofo ginevrino. Nel 1847, dopo una bocciatura alla facoltà di lingue orientali e una svogliata frequentazione della facoltà di diritto, lascia l'università e si stabilisce a Jasnaja Poljana con l'intento di rendersi utile ai contadini. Ma, nel 1851, dopo quattro anni di tormenti e interrogativi sul senso della vita e insoddisfatto di quell'esperienza parte per il Caucaso e diventa sotto-tenente d'artiglieria: è qui che prende realmente inizio la sua attività letteraria.
Il Caucaso è all'epoca luogo di formazione e d'ispirazione per numerosi scrittori russi tra cui Lermontov alla cui prosa si avvicinano gli scritti di gioventù di Tolstoj, principalmente per le scene di guerra. L'annessione del Daghestan e della Cecenia all'Impero russo generano un conflitto con la popolazione locale, evento che l'autore descriverà nella novella I Cosacchi. A Sebastopoli durante la guerra di Crimea (in veste di comandante di divisione), si trova in uno dei più pericolosi posti della città assediata, attraente scenario da cui trae spunto un ciclo di racconti intitolato Racconti di Sebastopoli che tratta nuovamente il tema della guerra. Il modo di presentare le scene di battaglia tramite la caratterizzazione dei personaggi e di sottoporre l'intero conflitto alla lente della morale, sono una grande novità.

La prima opera pubblicata, Infanzia (1852), non ha nessun legame con il Caucaso né con la Crimea; Tolstoj racconta i ricordi d'infanzia, ripercorre scene di vita a Jasnaja Poljana. Spedisce la novella alla rivista "Sovremienik" ("Il Contemporaneo") e il direttore suo amico, il poeta Nekrasov, decide di pubblicarla subito. Da questa pubblicazione, presto seguita da Adolescenza (1854) e Giovinezza (1857), Tolstoj emerge tra gli scrittori più famosi dell'epoca. "Ecco un talento nuovo e certo", confida Nekrasov a Turgenev.

Questa trilogia va oltre la nostalgia per gli anni trascorsi, l'innocenza dell'infanzia, la freschezza delle percezioni: racchiude l'originalità delle opere postume dell'autore, principalmente l'inclinazione all'autoanalisi. Sin da giovane Tolstoj stabilisce un programma per lo sviluppo delle sue capacità intellettuali e morali con lo scopo di operare sempre verso il bene. A diciannove anni scrive un diario (che durerà tutta la vita, lungo migliaia di pagine) in cui analizza e critica ogni sua azione e riflessione.
Nonostante le profonde crisi che modificheranno a più riprese la sua evoluzione, l'utopia personale diventa presto chiara: soltanto il perfezionamento morale e individuale riesce a combattere il male e la menzogna, meglio di qualsiasi riforma sociale poiché la società corrompe l'uomo. Nel 1856, dopo aver spinto all'estremo questo paradosso, si avvicina a un gruppo di teorici dell'arte per l'arte; l'anno successivo visita la Svizzera, la Francia, la Spagna e scrive inoltre Lucerna, Alberto e tre Morti. Rimane colpito dalla democrazia che regna in Europa Occidentale facendo il confronto con la Russia, ma presto vede il rovescio della medaglia, i lati negativi del progresso. Il ritorno a Jasnaja Poljana avviene poco prima dell'emancipazione dei servi.
Nel 1859, Tolstoj è sull'orlo di una crisi: l'uscita di Felicità familiare, racconto dal titolo ironico in cui si azzarda ad esprimere il proprio ideale di vita tranquilla in campagna (dove crede possibile poter operare il bene), lo vede in realtà insoddisfatto a tal punto da affermare, il 9 ottobre: "Ora non valgo più nulla come scrittore. Non scrivo; non ho più scritto sin da Felicità familiare e temo che non scriverò più."
Si consacra così, dal 1859 al 1862, alla fondazione di una scuola per i figli dei contadini di Jasnaja Poljana.
Durante gli anni delle riforme contadine diventa giudice di pace e in svariate controversie svolge il ruolo di intermediario tra nobili e contadini.
Nel 1862 sposa Sonja Andreevna Bers; prima del matrimonio rischia di provocare una rottura facendole leggere il diario allo scopo di non nasconderle il suo passato amoroso. Più tardi, su consiglio del marito anche Sonia terrà un diario quasi esclusivamente dedicato alla loro relazione. I coniugi si mostrano a vicenda i rispettivi diari e Tolstoj prende nota delle annotazioni di lei. Nonostante una vita coniugale non proprio felice, Sonja Andreevna, resterà molto legata a Lev e alla propria famiglia e non esiterà a recarsi fino a Mosca presso lo Zar per perorare la sorte dei libri di Tolstoj sotto censura; lui rimane invece deluso dalla vita coniugale, la quale, implicando i concetti di proprietà e avidità contraddice la propria visione del mondo.
Negli 1880 Tolstoj entra di nuovo in una grande crisi spirituale, che descriverà nella prosa La
Confessione. Dichiara: «Ho completamente rotto con la vita del mio ambiente». In effetti si mette a lavorare la terra, rinuncia ai propri beni, reputando che il rinnovamento del mondo non possa avvenire che attraverso il lavoro manuale e individuale, predica la non- violenza e non lascia più Jasnaja Poljana. In una delle ultime opere Chadzi-Murat (1896-1904) che vedrà la luce
postuma nel 1912 ritorna ai ricordi del Caucaso. La sua ricerca della verità lo induce a fuggire dalla casa e dalla moglie e a prendere il treno nell'intenzione di partire per il Caucaso, ma cade gravemente malato e muore in una stazione di campagna ad Astopovo il 7 novembre 1910. I suoi funerali si trasformarono in un manifestazione nazionale a cui accorreranno decine di migliaia di persone giunte da tutto il Paese.

Tuttavia il 24 febbraio 1901 il Santo Sinodo russo scomunicherà Tolstoj come eretico ed ateo.

venerdì 8 giugno 2007

BUSH A ROMA?




ECCO LA NOSTRA ACCOGLIENZA!



giovedì 7 giugno 2007

G8 HEILINGENNDAM, ROSTOCK, GERMANIA


PENSO E RIPENSO AL G8 DI GENOVA


Oggi in un paesino portuale vicino Rostock in Germania 8 rappresentanti di 8 grandi paesi più industrializzati del mondo si riuniscono.

All'esterno della 'zona protetta' tantissimi manifestanti venuti da gran parte d'Europa e dal mondo (per lo più italiani) manifestano con i loro canti, balli e bandiere mentre dei poliziotti in abbigliamento anti-sommossa li guardano, ci sono stati un pò di scontri tra manifestanti e polizia ma, fortunatamente, lievi.

Se però ripenso che nel luglio del 2001, la nostra polizia e i nostri carabinieri in un corteo, ci sono stati dei violenti, questo sì ma le forze dell'ordine picchiavano e manganellavano chiunque si trovava nella loro fascia, pacifisti e anziani compresi, come dimostrano le tante testimonianze di coloro che hanno partecipato alle manifestazioni del g8 di Genova, la testimonianza era che carabinieri e polizia avevano picchiato anche ragazzi che manifestavano pacificamente(alcuni anche con le mani alzate, bel coraggio).

Alcuni manifestanti(da considerare violenti) hanno assaltato una camionetta dei carabinieri, un colpo in testa, Carlo Giuliani muore.

La sua morte, che molti considerano giustifiacata dal fatto che in mano aveva un estintore(e lo stava usando come arma) può essere una tesi giusta però:

Era il caso di sparare? Ci sono molti interrogativi da porci.. come diceva una nota canzone di Fabrizio De Andre che può, per me, fare molto riflettere 'Guardate la fine di quel nazareno ma un ladro non muore di meno'.

Le violenze compiute dalla polizia e dai carabinieri sono da giustificare? Secondo me tutta quella violenza delle forze dell'ordine e DA CONDANNARE A PIENO! Dato che gli anziani e i manifestanti che manifestavano pacificamente sono molto pericolosi!

L'occupazione delle forze dell'ordine alla scuola Diaz può considerarsi giustificabile? Le forze dell'ordine sono entrate con la forza oltre a manganellare gli studenti e a distruggere tutto(da ottimi squadristi) hanno avuto anche il coraggio di arrestare alcuni di loro, non so cosa hanno fatto loro di male?

Un'anziana signora che al G8 di Genova e stata aggredita con una manganellata in testa e stata risarcita di 5000 Euro dallo stato, 'meglio tardi che mai'.

Quell'anno l'Italia del G8 dell'allora buon governo di centrodestra era stata sbeffeggiata e criticata molto aspramente dai giornali di tutto il mondo.


lunedì 4 giugno 2007

27 AGOSTO 2006

RICORDIAMO RENATO BIAGETTI

Alle cinque di mattina del 27 agosto scorso, all'uscita di una iniziativa raggae sulla spiaggia di Focene, una ragazza e due ragazzi sono stati aggrediti a freddo da due individui. Chi ha ucciso Renato sceso dalla macchina con il coltello in mano ed ha mirato direttamente al petto, ferendo anche le altre due persone. Renato, a seguito delle ferite riportate, viene portato cosciente all'ospedale Grassi di Ostia; dopo un'attesa inspiegabile e inaccettabile di circa due ore viene operato e muore alle 12.00. Non si trattato di una rissa tra balordi all'uscita di una delle discoteche del litorale romano, ma di uno dei tanti episodi che si iscrive dentro un clima sociale, politico e culturale di intolleranza determinato dalle destre in Italia.
Uno dei due aggressori aveva tatuato sul braccio una croce celtica.

Breve Biografia

Renato, 26 anni, era un ingegnere fresco di laurea e faceva il precario nel rutilante mondo della musica. Tecnico del suono. Un ragazzo come tanti, dolcissimo, amato da tutti. Che altro possono dire di lui alla Montagnola.
Suo fratello Dario, e animatore della squadra di rugby, gli All Reds, palla ovale e impegno politico per sfatare il brutto mito che avvolge quello sport, un mito che lo vorrebbe macista e fascisteggiante e non denso di lealtà, socialità, rispetto. Renato, invece, gli stessi principi li applicava nel calcio con la maglia tutta rossa. E gli piaceva la musica, il reggae specialmente.
«So come la pensava Renato», ha detto la mamma del ragazzo, morto, ai compagni di Acrobax, chiedendo loro di ospitare l'ultimo saluto a suo figlio.

domenica 3 giugno 2007








2 GIUGNO FESTA DELLA REPUBBLICA!




W LA REPUBBLICA!
W IL TRICOLORE!
W L'ITALIA!
W LA PACE!
La parata nonostante tutto era bella, Berlusconi ha detto una delle sue tante e comiche frasi contro il governo come ad esempio che in Italia c'è una vera e propria 'emergenza democratica'.

AI LEGHISTI CHE A PONTIDA HANNO URLATO IN CORO;
'PADANIA LIBERA! PADANIA LIBERA!'
O SVENTOLANDO SLOGAN COME:
'PADANIA STATO' 'ORGOGLIO PADANO'
O METTENDO IN BELLA MOSTRA MAGLIETTE CON SCRITTE COME:
'PADANIA IS NOT ITALY'
DICO:
IL TRICOLORE NON VA MESSO AL CESSO!