lunedì 14 gennaio 2008

MASSACRI ITALIANI IN ETIOPIA E YUGOSLAVIA
ETIOPIA
Nel 1937 Mussolini diede l'ordine di invadere l'Etiopia per espandere il suo "IMPERO" ed unire così le due colonie italiane di Somalia ed Eritrea.
La guerra fu vinta dall'Italia che usò soprattutto gas nervini e lanciafiamme.
I militari italiani usarono queste armi contro villaggi di civili inermi uccidendo milioni di persone tra cui donne e bambini.
Il 19 Febbraio 1937 ci fu un attentato al Vicerè d'Etiopia Rodolfo Graziani che fu lievemente ferito, il bilancio fu di sette morti e cinquanta feriti.
Dopo l'attentato si scatenò la rappresaglia contro Addis Abeba.
L'esercito aprì il fuoco contro i civili etiopi(l'esercito colpì alla cieca), un pugno di squadristi con i manganelli picchiarono quanti etiopi trovarono sul loro passaggio e altri con le baionette non risparmiarono nessuno, donne vecchi e bambini come scritto anche sul corriere della sera, allora giornale di regime e dalle varie testimonianze di italiani e etiopi.
Rodolfo Graziani fece fucilare migliaia di etiopi 'sovversivi' tra cui anche indovini accusati di aver predetto la caduta del regime coloniale, vennero bruciati villaggi e interi raccolti, tutto ciò durò vari mesi fino al più spietato massacro di Debra Libanos(città sacra copta), dove l'esercito italiano e i mercenari etiopi con le mitragliatrici massacrarono monaci, civili e soprattutto bambini.
Nel 1941 l'Italia perse il controllo dell'Etiopia che cadde in mano degli inglesi che misero sul trono l'imperatore etiope Hailè Selassie, l'Etiopia ridivenne stato indipendente dopo cinque anni di occupazione.
I dati di questi massacri perpetrati dall'esercito italiano in Etiopia sono impressionanti, 30000 etiopi uccisi.
YUGOSLAVIA
Durante il corso della seconda guerra mondiale l'Italia invase, grazie all'aiuto della Germania la Yugoslavia lasciando sul terreno milioni di soldati morti.
Anche lì le rappresaglie contro i 'sovversivi', tra cui anche molti partigiani fu spietata, milioni di persone vennero fucilate dopo l'occupazione tra il 1941 e il 1943.
Migliaia di slavi vennero deportati nel grande campo di concentramento italiano di Arbe e tenuti lì in condizioni disumane.
Nel luglio agosto 1942 il generale Umberto Fabbri, ordinò al raggruppamento della Guardia a frontiera del 5° corpo d'armata la fucilazione di centinaia di croati e di sloveni residenti nella parte della Croazia annessa alla provincia di Fiume: interi villaggi furono bruciati e le popolazioni internate nei campi di prigionia. In Italia non si ama ricordare che i campi di concentramento non furono una prerogativa tedesca: li abbiamo istituiti anche noi.
A macchiarsi dei più gravi crimini furono proprio i reparti delle camicie nere; sostenuti da forti motivazioni ideologiche, essi infierirono sulle popolazioni nella convinzione di adempiere a un dovere patriottico.
Documenti evidenziano che l'occupazione militare italiana nei Balcani fu teatro di episodi agghiaccianti, di raccapriccianti immagini di partigiani sgozzati e di teste mozze di partigiani esibite da militari italiani sorridenti.
Molti furono pure costretti dal 1942 fino agli inizi del 1943 ad arruolarsi nell'esercito italiano per mancanza di uomini da mandare al fronte, chi non si arruolava veniva fucilato.
Eccidi di civili: questa la percezione delle popolazioni sull’occupazione italiana della Yugoslavia. Direttive e rapporti delle autorità militari sull'attività delle nostre forze armate in Slovenia e Croazia documentano l'adozione di una politica spietata, avviata nella regione di Lubiana dal 1941 con uccisioni di massa e di prigionieri senza processo, in una catena di violenze contro i civili che raggiunse l'apice tra il 1942 e il 1943.
Questi massacri perpetrati dall'esercito italiano e dalle camicie nere, sono spesso dimenticati nei libri di scuola, sono lasciati molto nel dimenticatoio, ricordando solo le foibe e i crimini dei partigiani yugoslavi sulle nostre popolazioni.
E GIUSTO RICORDARE IL VIGLIACCO SCEMPIO DELLE FOIBE IN CUI VENNERO GETTATI TANTI INNOCENTI IN QUEGLI STRAPIOMBI, BISOGNA SI' RICORDARSI DI QUELLA STRAGE MA ANCHE LORO DOVREBBERO ESSERE RICORDATI.
Perchè tra loro c'erano anche milioni di persone innocenti.

2 commenti:

  1. poi ci siamo lamentati delle rappresaglie Jugoslave....
    e dell'odio africano verso di noi....
    che tristezza!!!

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  2. Poi ci si lamenta delle Foibe (che, come ho detto bisogna ricordarsi per non dimenticare quei morti vigliaccamente uccisi) ma sembra ci sia dimenticati non poco di quelle vittime in Yugoslavia e delle efferatezze dei soldati italiani(e anche tedeschi) contro povere persone slave e zingare, perseguitate e deportate.
    In Africa poi si parla poco nei libri di scuola di questi massacri perpetrati dall'esercito italiano contro civili innocenti come rappresaglia all'attentato al Vicerè d'Etiopia Rodolfo Graziani.
    I morti di questi massacri furono 30000.

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