domenica 6 maggio 2007

PREMESSA DI UNA POESIA DI CHARLES BAUDELAIR
tratta da un pezzo di una delle poesie raccolte nei "I FIORI DEL MALE" che voglio dedicare a questo GRANDE FILOSOFO E INTELLETTUALE che a fatto la storia d'Italia.
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Non saran queste bellezze da vignette, prodotti avariati, nati da un secolo gaglioffo, questi piedi da stivaletti, o queste dita da nacchere, che potranno soddisfare un cuore come il mio.
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BIOGRAFIA DI UN GRANDE

Antonio Gramsci
22 gennaio 1891 (Ales - Sardegna) - 27 aprile 1937 (Roma)

Una caduta in gioventù porta Gramsci a una malattia che gli lascerà una sgradevole malformazione fisica: la schiena, infatti, andrà lentamente incurvandosi mentre le cure mediche tenteranno invano di arrestare la sua deformazione. Gramsci frequenta la facoltà di lettere a Torino ed è in questo periodo di forti agitazioni sociali che matura la sua ideologia socialista. Avendo poi aderito al Psi, si convince che bisogna dar vita a un partito nuovo, secondo le direttive di scissione già indicate dall'Internazionale comunista. Nel gennaio del 1921 si apre a Livorno il 17° congresso nazionale del Psi; le divergenze tra i vari gruppi: massimalisti, riformisti ecc., inducono l'intellettuale italiano e la minoranza dei comunisti a staccarsi definitivamente dai socialisti. Nello stesso mese di quell'anno, nella storica riunione di San Marco, nasce il Partito comunista d'Italia: Gramsci sarà un membro del Comitato centrale. Nel 1926 viene arrestato dalla polizia fascista nonostante l'immunità parlamentare. Il re e Mussolini, intanto, sciolgono la Camera dei deputati, mettendo fuori legge i comunisti. Gramsci e tutti i deputati comunisti sono processati e confinati: Gramsci inizialmente nell'isola di Ustica poi, successivamente, nel carcere di Civitavecchia e Turi. Non essendo adeguatamente curato è abbandonato al lento spegnimento fra sofferenze fisiche e morali. Muore dopo undici anni di prigionia. Negli anni della reclusione scrive 32 quaderni di studi filosofici e politici, definiti una delle opere più alte e acute del secolo; pubblicati da Einaudi nel dopoguerra, sono noti universalmente come i "Quaderni dal carcere", e godono tuttora di innumerevoli traduzioni e di altissima considerazione presso gli intellettuali di tutti i Paesi.

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