sabato 3 marzo 2007


RICORDANDO GRAMSCI


Vorrei ricordare un pensatore e filosofo e soprattutto un grande uomo che per me ha fatto la storia d'Italia.
Sto parlando di Antonio Gramsci, fondatore del Partito Comunista Italiano, morto in carcere sotto il regime fascista, scrisse molte cose che fanno molto riflettere e non sarà mai dimenticato, rispettato dal centrodesta e amatissimo dalla sinistra sfidò con le sue parole, pensieri e opere alcune delle quali scritte in carcere una dittatura.
La sua morte secondo me lo ha fatto diventare ancora più grande, sfidò innanzitutto l'ignoranza che sotto il regime, sotto ogni regime di qualsivoglia colore domina e qualunque pensatore alzi la mano contro di esso viene schiacciato con la forza e la prepotenza proprio come lui, come Gramsci.
Ha scritto soprattutto dal carcere lettere bellissime.
Vorrei ricordare delle parole da lui dette:
"Istruitevi perchè avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza, agitatevi perchè avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo"
A Gramsci gli ho regalato una poesia:
POESIA SU GRAMSCI


Dentro quelle sbarre,
come non aberrare
nel guardare,

costui,
questo misero innocente,
messo alle sbarre
da un governo incosciente,

da una politica,
che non pensa
e resta atipica,

da un uomo,
un vile uomo,
che solo di sangue
e vergogna si è macchiato,

come non pensare
a costui,
che si trova dietro le sbarre,

che lotta contro la solitudine
e la rabbia,
che solo scrivendo
ottiene la sua agognata libertà.

Ma i tiranni,
vincono sempre
e non c’e scampo per i deboli,

che come te,
sognavano la libertà
e l’uguaglianza,
ma sono morti,

come tanti
poveri e sfortunati,
nella nostra triste storia.

Questi uomini
hanno insegnato a noi
il vero valore della libertà
e della vita.


12 - 08 - 2005

2 commenti:

  1. C'è bisogno di gente come te che tiene vivo il ricordo di queste persone, la memoria storica e collettiva del nostro paese.

    C'è bisogno ancora. Contro il revisionismo, contro chi dimentica troppo in fretta la storia.

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  2. Beh Garguz, oltre che a non dimenticarla in fretta la storia andrebbe raccontata nella sua interezza! E non tagliarla a metà! Altrimenti poi si creano leggende metropolitane dall'una e dall'altra parte. Hai fatto bene Enly, adesso per "par condicio" a breve sul mio blog scriverò qualcosina su Giovanni Gentile, un filosofo che si conosce poco perchè ministro dell'istruzione al tempo del Duce, ma grande filosofo ed intellettuale, ovviamente poco ricordato, addirittura ripudiato dalla Normale di Pisa ( che in questo caso definerei Anormale, per non dire imbecille).

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