
venerdì 28 dicembre 2007

sabato 22 dicembre 2007

sabato 15 dicembre 2007
mercoledì 12 dicembre 2007
Oliviero Diliberto, leader del Partito dei Comunisti Italiani
Fabio Mussi, leader di Sinistra Democratica
Alfonso Pecoraro Scanio, leader dei Verdi
Franco Giordano, leader di Rifondazione Comunista
mercoledì 5 dicembre 2007

(Faenza, 10 Gennaio 1928 - Castrocaro, 18 Agosto 1944)
Questo grande partigiano, insignito della Medaglia d'oro al valor militare, è stato un grandissimo partigiano che si è fatto molto onore durante la guerra di liberazione in Italia contro i nazifascisti.
Dopo l'armistizio dell'8 Settembre Corbari scappò con alcuni ribelli partigiani nelle montagne, mentre i tedeschi occuparono Faenza(16 Settembre 1943) formando un piccolo gruppetto di partigiani di varie brigate tra cui la sua fidanzata Iris Vergani(medaglia d'argento al valor militare) e cominciarono a combattere contro le forze nazifasciste per la Romagna nelle zone tra Forlì e Ravenna.
Corbari insieme ai suoi compagni fu un vero incubo per le armate tedesche e per i miliziani fascisti, con i suoi compagni fece sabotaggi, imboscate, disarmò interi battaglioni, occupò postazioni strategiche e liberò alcuni paesini avvalendosi della stima e dell'ammirazione di tantissime persone.
Durante uno scontro a fuoco con i miliziani fascisti che avevano circondato il gruppetto di partigiani cui lui faceva parte,vennero catturati durante la fuga dai fascisti, Iris Vergani, dopo essere stata ferita si tolse la vita perchè si sentiva d'intralcio al gruppo.
Corbari insieme a due suoi compagni venne portato a Castrocaro e lì impiccato, dopo l''impiccagione venne portato a Forlì e appeso a un lampione in piazza Saffi come monito per la popolazione a non ribellarsi al nemico.
La cosa più scandalosa e che nei lampioni di quella piazza dove hanno impiccato Corbari c'è ancora in bella vista il fascio littorio che nessuno si è degnato di togliere.
Non hanno ucciso però il suo mito, sdopo la sua morte i partigiani si riorganizzarono e continuarono a resistere contro i nazifascisti fino alla liberazione della zona tra Forlì e Ravenna.
SILVIO CORBARI RIMARRA' UNO DEI GRANDI PARTIGIANI DELLA STORIA DELLA RESISTENZA ITALIANA!
martedì 27 novembre 2007
martedì 20 novembre 2007

mercoledì 14 novembre 2007
giovedì 8 novembre 2007

martedì 6 novembre 2007
venerdì 2 novembre 2007

venerdì 26 ottobre 2007
"Mentre stava entrando nell'aula della commissione Esteri alla Camera per un'audizione sulla politica mediorientale, il segretario di Stato americano si è trovata di fronte una donna che, riuscita a sfuggire i controlli, le ha agitato di fronte le mani imbrattate di pittura color sangue gridandole "criminale di guerra" ."
Questo e il video in cui l'attivista pacifista ha mostrato davanti alla Rice le mani sporche di vernice rossa per ricordargli tutte le vittime innocenti che ha causato grazie alla guerra in Iraq: http://www.youtube.com/watch?v=NSgXWAfH9ec
Questo coraggioso gesto di questa coraggiosissima pacifista dovrebbe farla molto riflettere sulla sua politica estera.
Il presidente George Bush nel frattempo attacca di nuovo con i suoi discorsi:
'Quando finirà il regime a Cuba tutto verrà a galla e chiunque difese Cuba in tutti questi anni arrossirà dalla vergogna comprese le democrazie occidentali che hanno taciuto.', non per giustificare il regime cubano ma Voglio ricordare Guantanamo, le torture fisiche e psicologiche ai detenuti del carcere militare iracheno di Abu Ghraib, a tutti quei condannati a morte negli USA, che hanno ancora in vigore la pena di morte, Voglio ricordare tutti quei crimini che nella storia questa nazione si è macchiata(vedi golpe in Cile e guerra in Vietnam, rimasti dei classici) oltre ai 'regimi amici' che per anni hanno finanziato.
Questo non dovrebbe fare arrossire dalla vergogna ma dovrebbe far riflettere.. E non poco.
venerdì 19 ottobre 2007
lunedì 15 ottobre 2007

lunedì 8 ottobre 2007
mercoledì 3 ottobre 2007

lunedì 24 settembre 2007
venerdì 14 settembre 2007

SALVADOR
Salvador era un uomo,
vissuto da uomomorto da uomo,
con un fucile in mano.
Nelle caserme i generali,
brindavano alla vittoria
con bicchieri colmi di sangue,
di un popolo in catene.
Da un cielo grigio di piombo
piovevano lacrime di rame,
il Cile piangeva disperato
la sua libertà perduta.
Mille madri desolate,
piangevano figli scomparsi
l'amore aveva occhi sbarrati
di una ragazza bruna.
Anche le colombe
erano diventate falchi
gli alberi d'ulivo trasformati
in croci.
Da un cielo grigio di piombo
piovevano lacrime di rame,
il Cile piangeva disperato
la sua libertà perduta.
Ma un popolo non può morire,
non si uccidono idee
sopra una tomba senza nome,
nasceva la coscienza.
Mentre l'alba dalle Ande
rischiara i cieli,
cerca il suo nuovo nido
una colomba bianca.
Da un cielo grigio di piombo
piovevano lacrime di rame,
il Cile piangeva disperato
la sua libertà perduta.
domenica 9 settembre 2007
sabato 8 settembre 2007
1: NO AI PARLAMENTARI CONDANNATI No ai 25 parlamentari condannati in Parlamento - Nessun cittadino italiano può candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo e secondo grado in attesa di giudizio finale
mercoledì 5 settembre 2007
lunedì 20 agosto 2007

Negro africano, asiático oriental, indio americano, africano musulmán Blanco europeo, aborigen australiano, cinco continentes en un mismo corazón
sabato 11 agosto 2007

Il sindaco di Treviso Gentilini(Lega Nord) e uscito con una frase assai molto strana "PULIZIA ETNICA CONTRO GLI OMOSESSUALI" con queste graziose e dolci parole uno può dire cosa ci faccia uno come lui a presiedere una città, uno che dovrebbe tenere alto la serietà e il rispetto esordire con queste parole per me assai vergognose.
Il sindaco Gentilini si è fatto notare in passato per le sue parole che istigavano all'odio razziale e alla xenofobia come, una bella comparsata di Gentilini fu quando insultò più volte gli extracomunitari con parole come "Gli extracomunitari dovrebbero trattarli come i leprotti, prendere la mira e pim pim pim" o un'altra bella frase: "i gommoni degli extracomunitari bisogna affondarli con i bazooka" ricevendo moltissime accuse non solo dal mondo politico.
Gentilini e ormai famoso per le sue frasi razziste e xenofobe per lo più contro gli extracomunitari, complimentoni per questo grande sindaco soprannominato ormai da tutti "LO SCERIFFO"(pubblicato anche sul sito sotto riportato tratto da 'La Repubblica')
Ormai famoso anche dalla stampa estera per le sue molto democratiche frasi che incitano molto alla fratellanza e al rispetto reciproco.
Molti esponenti della lega e del centrodestra lo difendono mentre il ministro dell'interno Amato ha chiesto che Gentilini sia rimosso dal suo incarico, le richieste del ministro sono per me più che giustificabili.
http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/cronaca/gentilini-omosessuali/gentilini-omosessuali/gentilini-omosessuali.html
lunedì 6 agosto 2007
giovedì 2 agosto 2007

domenica 22 luglio 2007

giovedì 19 luglio 2007
sabato 14 luglio 2007

Il gruppo l'ho visto cantare al festival dell'unità di Besana Brianza: Un vero Spettacolo! Un sacco di giovani hanno accolto questo grande gruppo anche se l'atmosfera era molto tranquilla, si sono sentiti loro cantare ma il pubblico e rimasto quasi tutto in silenzio e quindi ho potuto assaporare a pieno le loro canzoni.
Le ultime due soprattutto, cantate da loro, Bella ciao, cantata a ritmo leggero e con tono abbastanza melodico e pacato ma molto bella da ascoltare soprattutto con il coretto di sottofondo di tutti quei ragazzi(compreso io) che l'hanno cantata con molto entusiasmo e l'ultima, DEDICATA AI SETTE FRATELLI CERVI PARTIGIANI FUCILATI DURANTE LA RESISTENZA DAI FASCISTI, hanno reso onore a questi sette eroi e a loro padre che li ha visti morire e poi finito in cella.
Quando l'ho sentita, veramente bella, mi sono emozionato tantissimo, questa dedica a questi fratelli che hanno combattuto e sono morti(premiati con sette medaglie d'argento) da eroi, per i loro ideali di giustizia e libertà, LORO sono caduti per la libertà.
Questa canzone l'hanno scritta insieme a Paolini, che ha reso onore a loro definendoli un grande esempio di libertà e di lotta contro ogni oppressore.
I SETTE FRATELLI CERVI
C'erano sette fratelli
che andavano per il mondo:
sei erano sempre allegri,
il settimo sempre giocondo.
Sei andavano a piedi
perché non avevano fretta,
il settimo invece
perchénon aveva la bicicletta.
La leggenda dirà
dell'ultima battaglia:
dove cantò la cicala
abbaia la mitraglia.
Una muta di canila notte ha circondata,
il fumo lecca i muridella casa incendiata.
Ma quando li portaronoalla crudele morte,
non eri tu,
fucile,
il più fermo,
il più forte.
C'erano sette fratelli
che andavano per il mondo:
sei erano sempre allegri,
il settimo sempre giocondo.
Sei andavano a piedi
perché non avevano fretta,
il settimo invece
perchénon aveva la bicicletta
.Nella nebbia dell'albasi nascosero i cani,
e chiusero gli occhiper non vedersi le mani.
Negli occhi dei sette Cervi
l'aurora si specchiò,
dagli occhi fucilati
il sole si levò.
Vecchio,
tenero padre,
olmo dai sette rami,
nella vuota prigione
per nome ancora li chiami,
C'erano sette fratelli
che andavano per il mondo:
sei erano sempre allegri,
il settimo sempre giocondo.
Sei andavano a piedi
perché non avevano fretta,
il settimo invece perchénon aveva la bicicletta
.E a notte fra le sbarre
fin dove soffia il vento
intatte vedi splendere
sette stelle d'argento
.Sette stelle dell'Orsa
come sette sorelle.
I cani non potranno
fucilare le stelle
.Sette stelle dell'Orsa
come sette sorelle.
I cani non potranno
fucilare le stelle.
sabato 7 luglio 2007
RICORDIAMOCI CHE A DITTATORI COME PINOCHET IN CILE,
LA FAMIGLIA PERON CHE REGNO' PER ANNI IN ARGENTINA,
A MOLTI DITTATORI,
E A MAFIOSI,
: HANNO FATTO GRANDI FUNERALI :
A WELBY NONOSTANTE ABBIA FATTO UNA BRUTTA
E TRISTE SCELTA
: IL FUNERALE NON GLIELO HANNO FATTO :
: SICH :
domenica 1 luglio 2007
Vorrei parlare di un grande poeta e cantautore bolognese, le sue canzoni sono tutte poetiche e molto belle(non vi faccio sapere i nomi di tutte le canzoni belle che canta, sarebbero tantissime) ho tutti i suoi cd a casa che li ascolto tutti con piacere soprattutto il cd Stagioni e Radici e i due cd del live dove si sentono le urla dei ragazzi che cantano pieni di euforia le sue canzoni.
Le sue canzoni sono soprattutto molto significative (esempio Cyrano) e rimarra per me sempre un grandissimo:
Cantautore,
Poeta,
Artista.
INDIGNATO E ANTIFASCISTA!
CRONACHE: Roma 29 Giugno:
L'odio di questi ragazzi non sembra si sia placato, Il 28 giugno un gruppetto di venti(o un centinaio come racconta qualcuno) teste rasate inneggianti al Duce con tanto di saluto romano urlando come pazzi "Siete tutti Comunisti!" oltre alle tante frasi razziste hanno cominciato a caricare con spranghe e coltelli, bilancio: tre feriti da arma da taglio(uno in gravissime condizioni) e una decina di contusi alla festa a Villa Ada(Roma) 'Roma incontra il mondo' una festa multirazziale che inneggiava alla fratellanza e all'integrazione.giovedì 28 giugno 2007

StalingradoFame e macerie sotto i mortai
L'orchestra fa ballare gli ufficiali nei caffe',
La radio al buio e sette operai,sette bicchieri che brindano a Lenine Stalingrado arriva nella cascina e nel fienile,vola un berretto, un uomo ride e prepara il suo fucile.Sulla sua strada gelata la croce uncinata lo saD'ora in poi trovera' Stalingrado in ogni citta'.
Cinque di Marzo del Quarantatrè
Cento operai in ogni officina
E corre qua e là un ragazzo a dar la voce si ferma un'altra fabbrica,
Grandi promesse,
Quindici Marzo il giornale è a Milano
Arriva una squadraccia armata di bastone
lunedì 25 giugno 2007

sabato 23 giugno 2007
lunedì 18 giugno 2007

sabato 16 giugno 2007

«Potevo fare di quest’aula sorda e grigia un bivacco per i miei manipoli» …così disse Mussolini a proposito di Montecitorio nel 1922. Sappiamo come andarono poi le cose: il parlamento fu annientato da una dittatura, quella fascista, tra le più turpi e rovinose. Oggi la storia si ripete: i leghisti hanno deciso di bivaccare nel Parlamento, con una manifestazione oscena, indegna della democrazia.
Anche parte dell’opposizione si schiera contro questo abuso dei leghisti a Montecitorio, il gruppetto con in mano il giornale ‘La Padania’ occupò i banchi di Montecitorio con spintoni e insulti alla maggioranza(dei veri politici da imitare) sventolando con i loro cinici sorrisi il loro bel giornale con il titolone: ‘Fuori dalle P..” e sono stati a bivaccare nel centro dell’aula per ben 20 minuti(che bell’esempio di politica che fanno..), hanno avuto perfino il coraggio di denunciare di AGGRESSIONE FISICA due deputati del centrosinistra per aver detto loro: “Fascisti questo è un atto eversivo!”(se non si può definire questo gesto così?).
La condanna di entrambi i poli mi sembra più che legittima, un gesto così è da condannare senza se e senza ma.
martedì 12 giugno 2007
MARCOS Comandante dell' Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale(EZLN) del Chiapas, Messico, uno dei territori tra i più poveri del centro-sud america che ha visto nel suo passato anche una strage nel 1994, comunemente chiamata la strage di natale, da parte di truppe paramilitari che, entrati in un villaggio, hanno cominciato a far fuoco uccidendo soprattutto donne e bambini.
domenica 10 giugno 2007

Il conte Lev Nikolaevic Tolstoj nasce nella tenuta di campagna di famiglia di Jasnaja Poljana nel 1828 e qui cresce, ben presto orfano di madre, insieme ai fratelli e alla sorella; la vita della campagna russa si apre a lui sin dall'infanzia. A quindici anni legge Voltaire e Rousseau; quest'ultimo esercita sul giovane Tolstoj una prolungata influenza. Per lungo tempo Tolstoj porterà al collo il medaglione del filosofo ginevrino. Nel 1847, dopo una bocciatura alla facoltà di lingue orientali e una svogliata frequentazione della facoltà di diritto, lascia l'università e si stabilisce a Jasnaja Poljana con l'intento di rendersi utile ai contadini. Ma, nel 1851, dopo quattro anni di tormenti e interrogativi sul senso della vita e insoddisfatto di quell'esperienza parte per il Caucaso e diventa sotto-tenente d'artiglieria: è qui che prende realmente inizio la sua attività letteraria.
Il Caucaso è all'epoca luogo di formazione e d'ispirazione per numerosi scrittori russi tra cui Lermontov alla cui prosa si avvicinano gli scritti di gioventù di Tolstoj, principalmente per le scene di guerra. L'annessione del Daghestan e della Cecenia all'Impero russo generano un conflitto con la popolazione locale, evento che l'autore descriverà nella novella I Cosacchi. A Sebastopoli durante la guerra di Crimea (in veste di comandante di divisione), si trova in uno dei più pericolosi posti della città assediata, attraente scenario da cui trae spunto un ciclo di racconti intitolato Racconti di Sebastopoli che tratta nuovamente il tema della guerra. Il modo di presentare le scene di battaglia tramite la caratterizzazione dei personaggi e di sottoporre l'intero conflitto alla lente della morale, sono una grande novità.
La prima opera pubblicata, Infanzia (1852), non ha nessun legame con il Caucaso né con la Crimea; Tolstoj racconta i ricordi d'infanzia, ripercorre scene di vita a Jasnaja Poljana. Spedisce la novella alla rivista "Sovremienik" ("Il Contemporaneo") e il direttore suo amico, il poeta Nekrasov, decide di pubblicarla subito. Da questa pubblicazione, presto seguita da Adolescenza (1854) e Giovinezza (1857), Tolstoj emerge tra gli scrittori più famosi dell'epoca. "Ecco un talento nuovo e certo", confida Nekrasov a Turgenev.
Questa trilogia va oltre la nostalgia per gli anni trascorsi, l'innocenza dell'infanzia, la freschezza delle percezioni: racchiude l'originalità delle opere postume dell'autore, principalmente l'inclinazione all'autoanalisi. Sin da giovane Tolstoj stabilisce un programma per lo sviluppo delle sue capacità intellettuali e morali con lo scopo di operare sempre verso il bene. A diciannove anni scrive un diario (che durerà tutta la vita, lungo migliaia di pagine) in cui analizza e critica ogni sua azione e riflessione.
Nonostante le profonde crisi che modificheranno a più riprese la sua evoluzione, l'utopia personale diventa presto chiara: soltanto il perfezionamento morale e individuale riesce a combattere il male e la menzogna, meglio di qualsiasi riforma sociale poiché la società corrompe l'uomo. Nel 1856, dopo aver spinto all'estremo questo paradosso, si avvicina a un gruppo di teorici dell'arte per l'arte; l'anno successivo visita la Svizzera, la Francia, la Spagna e scrive inoltre Lucerna, Alberto e tre Morti. Rimane colpito dalla democrazia che regna in Europa Occidentale facendo il confronto con la Russia, ma presto vede il rovescio della medaglia, i lati negativi del progresso. Il ritorno a Jasnaja Poljana avviene poco prima dell'emancipazione dei servi.
Nel 1859, Tolstoj è sull'orlo di una crisi: l'uscita di Felicità familiare, racconto dal titolo ironico in cui si azzarda ad esprimere il proprio ideale di vita tranquilla in campagna (dove crede possibile poter operare il bene), lo vede in realtà insoddisfatto a tal punto da affermare, il 9 ottobre: "Ora non valgo più nulla come scrittore. Non scrivo; non ho più scritto sin da Felicità familiare e temo che non scriverò più."
Si consacra così, dal 1859 al 1862, alla fondazione di una scuola per i figli dei contadini di Jasnaja Poljana.
Durante gli anni delle riforme contadine diventa giudice di pace e in svariate controversie svolge il ruolo di intermediario tra nobili e contadini.
Nel 1862 sposa Sonja Andreevna Bers; prima del matrimonio rischia di provocare una rottura facendole leggere il diario allo scopo di non nasconderle il suo passato amoroso. Più tardi, su consiglio del marito anche Sonia terrà un diario quasi esclusivamente dedicato alla loro relazione. I coniugi si mostrano a vicenda i rispettivi diari e Tolstoj prende nota delle annotazioni di lei. Nonostante una vita coniugale non proprio felice, Sonja Andreevna, resterà molto legata a Lev e alla propria famiglia e non esiterà a recarsi fino a Mosca presso lo Zar per perorare la sorte dei libri di Tolstoj sotto censura; lui rimane invece deluso dalla vita coniugale, la quale, implicando i concetti di proprietà e avidità contraddice la propria visione del mondo.
Negli 1880 Tolstoj entra di nuovo in una grande crisi spirituale, che descriverà nella prosa La Confessione. Dichiara: «Ho completamente rotto con la vita del mio ambiente». In effetti si mette a lavorare la terra, rinuncia ai propri beni, reputando che il rinnovamento del mondo non possa avvenire che attraverso il lavoro manuale e individuale, predica la non- violenza e non lascia più Jasnaja Poljana. In una delle ultime opere Chadzi-Murat (1896-1904) che vedrà la luce
postuma nel 1912 ritorna ai ricordi del Caucaso. La sua ricerca della verità lo induce a fuggire dalla casa e dalla moglie e a prendere il treno nell'intenzione di partire per il Caucaso, ma cade gravemente malato e muore in una stazione di campagna ad Astopovo il 7 novembre 1910. I suoi funerali si trasformarono in un manifestazione nazionale a cui accorreranno decine di migliaia di persone giunte da tutto il Paese.
Tuttavia il 24 febbraio 1901 il Santo Sinodo russo scomunicherà Tolstoj come eretico ed ateo.