venerdì 20 giugno 2008

20 AGOSTO 1968

PER NON DIMENTICARE LA PRIMAVERA DI PRAGA

Il 5 Gennaio 1968 il viene eletto presidente della Cecoslovacchia Alexander Dubcek del Partito Comunista Cecoslovacco, per prima cosa varò delle riforme più democratiche, il suo grande sogno era quello del "Socialismo dal Volto Umano" cioè quello di imporre sì un'economia di tipo collettivistico ma con una politica più liberale, aperta anche agli altri partiti, anche a quelli di sinistra contrari al regime che, nei paesi del blocco sovietico erano vietati, chi fondava partiti non filosovietici o antisovietici infatti rischiava il carcere o la pena di morte, E questo valeva non solo per i partiti di destra Molti oppositori del regime socialisti e comunisti vennero incarcerati e alcuni addirittura condannati all'impiccagione. Alcuni partiti di sinistra erano banditi.
L'idea di Dubcek era quella di introdurre in Cecoslovacchia la libertà di stampa e di espressione che erano vietatissime dal regime.
Queste importanti riforme erano sostenute da grandissima parte del paese, anche gran parte degli operai sostenne Dubcek.
Nella notte del 20 Agosto i carri armati e i soldati sovietici e di altri stati del blocco sovietico entrarono in territorio cecoslovacco, prima occupando l'aeroporto e poi, in breve tempo, anche la capitale da lì scattò la grande rivolta contro l'invasione della Cecoslovacchia, la capitale fu presa d'assalto da migliaia di manifestanti che sostenevano a gran voce Dubcek, moltissimi di Loro come segno di rivolta alzarono in cielo il pugno chiuso contro l'arrivo in città dei carri armati e dei soldati.
I comunisti cecoslovacchi, guidati dal Trotzkista Alexander Dubcek, furono costretti dal precipitare degli eventi a riunirsi clandestinamente in una fabbrica, ed effettivamente approvarono tutto il programma riformatore, ma quanto stava accadendo nel paese rese le loro deliberazioni completamente inutili.
Dubcek venne espulso dal Partito Comunista Cecoslovacco e si trasferì in Slovacchia, venne proclamato presidente del parlamento dopo la caduta dell'Unione Sovietica e del regime filosovietico(29 Dicembre 1989) e si battè contro la divisione della Cecoslovacchia, muore dopo un grave incidente stradale nel 1992.
Dopo questa occupazione il governo del paese fu controllato direttamente e rigidamente da Mosca, 70000 cecoslovacchi emigrarono all'Ovest.
Ci fu anche un morto in questa repressione, il giovane Jan Palach che, per contestare l'invasione di Praga arrivò ad un gesto estremo e orribile, si cosparse il corpo di benzina e si suicidò dandosi fuoco.
Lascio per ultimo una bellissima canzone del grandissimo poeta e cantautore Francesco Guccini dedicata alla Primavera di Praga:
Di antichi fasti la piazza vestita
grigia guardava la nuova sua vita:
come ogni giorno la notte arrivava,
frasi consuete sui muri di Praga.
Ma poi la piazza fermò la sua vita
e breve ebbe un grido
la folla smarrita
quando la fiamma violenta
ed atroce
spezzò gridando ogni suono di voce.
Son come falchi quei carri appostati;
corron parole sui visi arrossati,
corre il dolore bruciando ogni strada
e lancia grida ogni muro di Praga.
Quando la piazza fermò la sua vita
sudava sangue la folla ferita,
quando la fiamma col suo fumo nero
lasciò la terra e si alzò verso il cielo,
quando ciascuno ebbe tinta la mano,
quando quel fumo si sparse lontano
Ján Hus di nuovo sul rogo bruciava
all'orizzonte del cielo di Praga.
Dimmi chi sono quegli uomini lenti
coi pugni stretti e con l'odio fra denti;
dimmi chi sono quegli uomini stanchi
di chinar la testa e di tirare avanti;
dimmi chi era che il corpo portava,
la città intera che lo accompagnava:
la città intera che muta lanciava
una speranza nel cielo di Praga.
dimmi chi era che il corpo portava,
la città intera che lo accompagnava:
la città intera che muta lanciava
una speranza nel cielo di Praga.

4 commenti:

  1. Ho ricambiato il link al blog ed ho risposto al tuo commento sul simbolo della Sinistra Arcobaleno

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. tu scrivi dannatamente bene...leggerti è sempre un piacere.
    erika

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  4. tu scrivi dannatamente bene...leggerti è sempre un piacere.
    erika

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