domenica 25 maggio 2008

RAID NAZIFASCISTA A ROMA
Conseguenza: Tre esercizi commerciali, due alimentari e un call center gestiti da extracomunitari in via Pigneto a Roma assaltati da venti ragazzotti, il capo, un uomo sui quaranta, maglietta rossa, bandana nera con svastica e foulard nero per nascondere il volto.
I vetri dei negozi ridotti in frantumi, un bengalese picchiato a sangue.
da alcune testimonianze si dice che già in passato sono accaduti degli episodi del genere di uno o due giovani che sono arrivati a minacciare i commercianti stranieri, il Pigneto e infatti un quartiere popolare dove sono presenti molti bazar e negozi gestiti da extracomunitari.
Un gestore di un alimentari si e dovuto perfino nascondere sotto il tavolo per evitare la furia dei venti ragazzotti che gli hanno sfasciato il negozio con manganelli, spranghe e catene.
E un fatto vergognoso(e dire poco..) che venti ragazzotti facciano cose come queste, e un fatto eclatante.
Peggio e che questi ragazzotti molte volte sono giustificati vergognosamente anche da esponenti politici come Roberto Fiore, leader di Forza Nuova che ha giustificato il raid squadrista(nel vero senso della parola!) dicendo che la causa di tutta questa violenza e il fatto che in Italia ci sono troppi stranieri.
E già, gli stranieri, gli extracomunitari, considerati una feccia da questi giovani tanto da giustificare tali violenze e aggressioni.
Questi giovani impregnati di coraggio tanto da sfasciare tre negozi solo perchè gestiti da extracomunitari, la scusante, dice un testimone fu di un furto commesso da un extracomunitario, un furto che è costato un pestaggio a sangue di un extracomunitario e tre negozi distrutti da venti ragazzotti.
E ancora più vergognoso se dei politici(come Roberto Fiore che già in passato si è fatto notare per il suo incitamento all'odio razziale) che dovrebbero dare l'esempio di civiltà giustifichino queste vili e codarde aggressioni, Gianni Alemanno, ex picchiatore nero con un passato molto buio alle spalle, dovrebbe riflettere anche lui su questi Vergognosi e Incivili episodi!
Giustamente questi fatti li ha condannati(beh, se non li condannava non so che figura avrebbe fatto..) e questo a me fa molto piacere.

15 commenti:

  1. Gianni Alemanno picchiatore nero con un passato buio alle spalle?Eche ne sai tu della storia di Gianni Alemanno? Questa è una bella frase fatta che sta sulla bocca di molti di voi...
    Comunque, a dimostrazione della tua voglia di distorcere la realtà, i negozi "distrutti" sono 3 e non "una decina".

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  2. Ma infatti mi tengo informato come tu vedi di questo avvenimento e cambio a seconda di come vanno avanti i fatti caro anonimo.
    Su Gianni Alemanno so bene chi era costui ed era un incitatore di folle nere ai tempi e anche un picchiatore politico delle frange dell'MSI.

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  3. ti tieni informato? non si direbbe visto che parli di 10 negozi quando in realtà sono 3 vetrine. e a quanto pare la notizia che la questura abbia detto che non c'è un movente politico (il che dimostra la mia tesi che la mamma dei cretini è sempre incinta, visto che di idioti nella nostra società ce ne sono troppi) non l'hai nemmeno sentita, o hai fatto finta di non sentirla.
    Dai, enly...e fallo uno sforzo, prova almeno una volta ad essere obiettivo.

    E poi sentiamo, visto che sei così ben informato su Alemanno. Raccontami di qualche suo pestaggio...non della molotov contro l'ambasciata URSS (per voi vanno bene solo quelle contro le ambasciate USA), voglio sapere proprio di qualche pestaggio. Sono desideroso di conoscere queste storielle che ti raccontano.
    Poi te le racconto io un po' di storie su Alemanno.

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  4. E oggi le bestie fasciste hanno fatto il bis alla Sapienza. Speravo in un tuo post sul tema, oggi hanno davvero oltrepassato il limite. L'aggressione agli studenti dei collettivi di oggi non deve restare impunita e la feccia nera deve pagare tutto. Li voglio vedere morti questi luridi topi di fogna!

    complimenti per il blog.
    Luca

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  5. non vedo l'ora che ci caschi...

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  6. dai dai...
    apettiamo un tuo magnifico thread su quegli eroici kommunisti che assalgono in 20 contro 5 e le prendono pure...
    che sono le stessa minoranza che vieta a un Papa di parlare a una maggioranza che se non interessata , era almeno neutrale...
    facce ride!
    caposkaw

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  7. Eh eh, dai parlaci ancora di questo raid nazzzzista al pigneto. Soprattutto ora che il capo della banda si è consegnato alla polizia e in un intervista ha dichiarato di essere di sinistra e ha mostrato il tatuaggio di che guevara!
    Dai, facce ride ancora!!!

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  8. LEGGILO TUTTO, GRASCI, ANCHE SE SO CHE LEGGERE NON TI PIACE!
    aNCHE TU LUCA, LEGGILO COSì LA FINISCI DI DIRE FREGNACCE!

    L'uomo del raid del Pigneto, "l'italiano sulla cinquantina" cui la polizia cerca da cinque giorni di dare un volto, il più vecchio tra i mazzieri, il "Capo", arriva all'appuntamento ai tavolini di un bar che è notte. Ha i capelli brizzolati, gli occhi lucidi come di chi è in preda a una febbre. Allunga la mano in una stretta decisa che gli fa dondolare il ciondolo d'oro al polso.

    "Eccome qua, io sarei il nazista che stanno a cercà da tutti i pizzi. Guarda qua. Guarda quanto sò nazista...". La mano sinistra solleva la manica destra del giubbetto di cotone verde che indossa, scoprendo la pelle. L'avambraccio è un unico, grande tatuaggio di Ernesto Che Guevara.

    "Hai capito? Nazista a me? Io sono nato il primo maggio, il giorno della festa dei lavoratori e al nonno di mia moglie, nel ventennio, i fascisti fecero chiudere la panetteria al Pigneto perché non aveva preso la tessera". L'uomo ha 48 anni. Delle figlie ancora piccole. Una storia difficile di galera e di imputazioni per rapina. E, naturalmente, un nome. "Quello lo saprai molto presto. Il giorno che mi presento al magistrato, perché quel giorno il mio nome non sarà più un segreto. Mi presento, parola mia. La faccio finita cò 'sta storia. Ma ci voglio andare con le gambe mie a presentarmi. Nun me vojo fà beve (arrestare ndr.) a casa. Perciò, se proprio serve un nome a casaccio, scrivi Ernesto... ".

    Indica la foto sulla prima pagina dell'edizione di Repubblica del 27 maggio. Quella scattata durante il raid con il telefono cellulare da uno dei testimoni dell'aggressione. "Ecco. Io sono questo qua. Questo cerchiato con il marsupio e la maglietta rossa, che si vede di spalle. La maglietta è una Lacoste. Adesso ti racconto davvero come è andata. Ti racconto la verità prima che mi si bevono. Perché la verità, come diceva il Che, è rivoluzionaria. La politica non c'entra un cazzo. Destra e sinistra si devono rassegnare. Devono fare pace con il cervello loro. Non c'entrano un cazzo le razze. Non c'entra - com'è che se dice? - la xenofobia. C'entra il rispetto. Io sono un figlio del Pigneto. Tutti sanno chi sono e perché ho fatto quello che ho fatto. Tutti. E per questo si sono stati tutti zitti con le guardie che mi stanno cercando. Perché mi vogliono bene. Perché mi rispettano. Perché hanno capito. Io ho sbagliato. E non devo e non voglio essere un esempio per nessuno. Ma per una volta in vita mia, ho sbagliato a fin di bene. E allora è giusto che il Pigneto veda scritta la verità. Se lo merita. E quella la posso raccontare solo io".

    La "verità" di "Ernesto" ha un incipit. Giovedì 22 maggio. Quarantotto ore prima del raid. "A metà mattina, a una donna di cui non faccio il nome e a cui voglio bene come a me stesso, rubano il portafoglio in via Macerata. Non faceva che piangere. Un amico mio - un immigrato, pensa un po' - mi dice che se lo voglio ritrovare devo andare nel negozio di quell'infame bugiardo dell'indiano. In via Macerata. Perché il ladro sta lì. E' un marocchino, un tunisino, mi dice l'amico mio. Venerdì, verso mezzoggiorno, ci vado. Trovo questa merda di marocchino, o da dove cazzo viene, questo Mustafà, seduto davanti al negozio con una birra in mano. Una faccia brutta, cattiva, con una cicatrice. Mi fa cenno di entrare e nel negozio mi trovo lui, l'indiano bugiardo e un vecchio, un italiano. Il marocchino mi dice: "Tu passare oggi pomeriggio e trovare portafoglio". Io dico va bene e, te lo giuro, non mi incazzo, né strillo. Dico solo: "Dei soldi non me frega niente. Ma dei documenti sì". Ripasso il pomeriggio e quello mi dice: "Scusa. Non fatto in tempo. Torna domani". Io ripasso sabato mattina e quel Mustafà là, ridendo, sempre con quella cazzo di birra in mano, mi fa segno che i documenti l'ha buttati dentro una buca delle lettere. Allora non ci ho visto più. Mi è partita la brocca. Ho cominciato a strillare, dentro e fuori del negozio. In mezzo alla strada. E ho detto: "Se vedemo alle cinque. E se non salta fuori il portafoglio sfascio tutto"".

    Alle 17 di sabato, dunque, arriva "Ernesto". Ma non da solo. "Eh no. Fermati. Fermati qui. Io arrivo da solo. Perché io voglio andare a gonfiare il marocchino da solo. Io quando devo fare a cazzotti non mi porto dietro nessuno. Il problema è che quando arrivo all'angolo con via Macerata non ti trovo una quindicina di ragazzi del quartiere? Tutti incazzati e bardati. Te l'ho detto. Mi vogliono bene. Avevano saputo della tarantella ed erano due giorni che sentivano questa storia di questo portafoglio. Evidentemente volevano starci pure loro e si sono presentati. Non l'ho mica chiamati o invitati".

    "Ernesto" fa un cenno al cameriere. Chiede un whiskey di malto scozzese. Un "Oban". Strizza l'occhio. "Lo vedi questo? E' cresciuto con me al Pigneto". "Che stavo a dì? Ah sì, i pischelli. Io davvero non riesco a capire come si sono inventati la storia della svastica. Ma quale svastica? Io questi pischelli non li conosco personalmente, ma mi dicono che sono tutto tranne che fascisti. E, comunque svastiche non ce n'erano. Quei pischelli, per quanto ne so, si fanno il culo dalla mattina alla sera. E hanno solo un problema. Si sono rotti il cazzo di vedere la madre, la sorella o la nonna piangere la sera, perché qualche vigliacco gli ha sputato o gli ha fischiato dietro il culo. Te lo ripeto, io non l'ho chiamati. Io ce li ho trovati. E poi, scusa tanto sa, ma hai mai visto tu un raid nazista senza una scritta su un muro? Qualcuno si è chiesto perché, se era un raid, nessuno ha toccato per esempio i sette senegalesi che vendevano i cd taroccati in via Macerata? Lo vuoi sapere perché? Perché i senegalesi non avevano fatto niente. Perché sono amici. Perché portano rispetto e quando stava per cominciare il casino al negozio dell'indiano, gli ho detto di mettersi da una parte".

    Forse "Ernesto" vuole solo coprire quei ragazzi. Forse la sua storia comincia a pattinare. "Aspetta. Io ti ripeto che i nomi di quei pischelli non li conosco e, comunque, se anche li conoscessi non li farei mai. Ma la dimostrazione che dico la verità sai qual è? E' che loro erano tutti coperti. Con i caschi, con i cappucci. E io invece ero l'unico a volto scoperto. Perché, come t'ho detto, io se devo andare a fare a cazzotti ci vado a mani nude, da solo e a viso scoperto. Te ne dico un'altra. La dimostrazione che sto dicendo la verità è che quando l'indiano di via Macerata mi vede e se la dà, dopo che gli ho sfasciato le vetrine, i pischelli si mettono a correre verso via Ascoli Piceno. Per me è finita lì. E non capisco quelli che vogliono fare. Allora li raggiungo a piedi e quando all'angolo tra via del Pigneto e via Ascoli Piceno vedo che stanno a fà un macello con i bengalesi, che si sono messi a sfasciare le macchine della gente del quartiere, cominciò a gridare. Grido: "A pezzi de merda che state a fa'? Annatevene da lì, a rincojoniti!". Per questo, come ho letto sui giornali, dicono che hanno sentito "il Capo" dare ordini in italiano. Ma quali ordini? Io li stavo a mannà a fanculo perché mi era presa paura. Avevo capito che casino stava montando".

    Cosa aveva capito "Ernesto"? L'uomo butta giù il fondo di "Oban" rimasto nel bicchiere. Accende una Marlboro rossa. "Avevo capito che, senza volerlo, avevo slegato la bestia. Avevo capito che il veleno mio era il veleno di tutti. Sai perché penso che i pischelli sono andati dai bengalesi in via Ascoli Piceno? Perché quell'alimentari là, quello dove è andato a chiedere scusa Alemanno, due anni fa l'avevano chiuso per spaccio. Perché sotto il sacco dei ceci che dice di vendere, il bengalese ci teneva la droga. So che è andato assolto perché ha detto che la roba la nascondeva un marocchino. Sta di fatto che lì davanti è sempre un circo. Stanno sempre aperti. Anche alle cinque de mattina. Mi spieghi che cazzo si vendono?".

    "Ernesto" chiede un altro wiskey. "La storia potrebbe finire qua. Ma non finisce qua". L'uomo, ora, ha voglia di raccontare chi è e come è cresciuto. "Perché tutto si deve sapere. Tutto. Perché poi, quando ti si bevono, i giornali scrivono un mucchio di cazzate". E' il quarto di cinque figli, "Ernesto". Suo padre è un carabiniere. Lo perde a 8 anni e finisce in collegio, perché a casa, al Pigneto, non si riesce a mettere insieme il pranzo con la cena. Quando esce dall'istituto, comincia a rubare. "Per fame. Ho sempre rubato solo per fame. E mai al Pigneto". A 24 anni perde anche la madre. Comincia a entrare e uscire di galera. Regina Coeli, Sollicciano, "dove a Pacciani, j'ho fatto 'na faccia tanto. Sto schifoso... ". "Sempre accusato di reati contro lo Stato... ". Contro lo Stato? "Sì, rapine in banca. Perché, le banche non sono dello Stato?". Ride, per la prima volta. Poi si fa di nuovo cupo.

    "Il Pigneto era bellissimo. Da ragazzino giocavo a ruzzichella dove adesso ci stà quello schifo di isola pedonale. Dove adesso vomitano e pisciano fino alle cinque de mattina, ci stava il cocomeraro e quello che vendeva le cozze col limone. Posso sopportare che mentre vado al mercato a comprare il pesce per mia figlia che è una ragazzina, lei deve vedere uno che se tira fuori l'uccello e sui banchi del mercato ci piscia? Eh? Lo posso sopportare?". Il colore della pelle, dice, non c'entra. "Io ho litigato con tutti quelli che non portano rispetto alla gente del Pigneto. Bianchi e neri. Io ho fatto casino qualche settimana fa al pub di via Fanfulla, perché quattro stronzetti italiani non mi facevano rientrare a casa con le bambine e quando ho chiesto di spostare una macchina in doppia fila, mi hanno imbruttito dicendo: "Perché, se no che succede?". "Succede che te gonfio", ho detto. E si sono spostati. Ho litigato con degli algerini sotto casa, che mi stavano fregando il motorino. Ne ho appicciati al muro un paio e da allora sai come mi chiamano? "Grande mujaheddin. Grande talibano". Beh, l'altra sera m'hanno riportato le chiavi della macchina che mi ero dimenticato sul cofano. Hai capito, sì? Io non ce l'ho con nessuno. Io voglio bene ai neri e ai bianchi che rispettano gli altri. Che rispettano il Pigneto, che insieme alla mia famiglia è l'unica cosa che ho. Io sono cresciuto al bar Necci, hai presente? Sai, no? Quello del film di Pasolini "Accattone". Vai a chiedere di me lì. Vedi che ti dicono. Vai a chiede di me allo stagnaro di via Ascoli, o al bar di fronte. Vedi che dicono. Io ci sono poche persone che non rispetto. I bugiardi, i laidi, gli ipocriti, le pecore. E ti racconto ancora una cosa che mi devi promettere di scrivere".

    "Ernesto" tira fuori l'ultima sigaretta del pacchetto di Marlboro, che poi accartoccia come carta velina. "Pifano. Daniele Pifano, hai presente? Collettivo di via dei Volsci. Autonomia, anni '70 e compagnia cantante. Beh, stai a sentire. Viene a vivere al Pigneto e due anni fa becca un fascistello che gli rompe il cazzo. Ti dico: questo qua lo umilia e gli distrugge la bici davanti a tutti. Io mi metto in mezzo e da allora, quando vedono Pifano, si scansano. E lui che fa? Sabato, dieci minuti dopo il casino, si mette con i centri sociali nell'isola pedonale a strillare che sono arrivati i nazisti al Pigneto. Ma come si fa? Ma che uomo sei? Ma che dignità c'hai a giocare sulla pelle del Pigneto e del sottoscritto? L'altro giorno ho provato a chiamare anche Luxuria, quella di Rifondazione. Gli ho detto: "Dovemo parlà". E lui: "Sì ma al telefono perché sono a Cosenza per una riunione". Allora io dico. Tu starai pure a Cosenza, ma al Pigneto, che è dove vivi pure tu, chi ci pensa?".

    Chi ci pensa? "Ernesto" ride. "A pagare i wiskey ci pensi tu, perché io stò in bianco e devo pure pensare a trovare un avvocato bravo. Poi, quando sarà finita tutta questa storia, offrirò io. Ora vado. Mi raccomando. La verità. Io non sono un esempio per nessuno. Ma stavolta, davanti alle mie figlie, voglio che sia diverso. Non come le altre volte che m'hanno visto andare in Centrale o carcerato. Stavolta l'ho fatto per loro. E per il Pigneto. In fondo, non ho ammazzato nessuno. E tutto 'sto casino, non l'ho armato io"

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  9. Ecco l'arroganza fascista! Le fregnacce le dici tu lurido verme. Quell'articolo serve solo a abbindolare i creduloni come te! Il raid al pigneto ha colpito degli extracomunitari pertanto era un raid nazifascista!
    E che alla Sapienza fossero in 4 fasci di merda contro 20 valorosi compagni dimostra che voi non passerete mai! Le avete prese alla Sapienza, le prenderete ovunque!
    Luca

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  10. enly, perchè permetti a certa gentaglia di parlare sul tuo blog? I fascisti non devono avere nessun diritto di parola nè nessuna agibilità fisica!

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  11. @ Luca: Nel mio blog(che e un blog libero a differenza dei tanti blog neri che cancellano a gogò tutti i commenti di chi non la pensa come Loro e hanno anche il coraggio di farsi vedere tanto coraggiosi da insultare e additare e poi non s firmano nemmeno) che e un blog LIBERO faccio sì che ognuno possa commentare e dire la sua così da far spazio anche a dibattiti(a me piacciono molto i dibattiti).

    A anonimo: Firmati.

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  12. Devo firmarmi? ok.
    Comunque enly, con tutto il rispetto, non penso che i dibattiti possano aprirsi su un forum in cui consenti alla gente di dire "Li voglio vedere morti questi luridi topi di fogna!". Penso che una frase così su altri blog di sinistra anche estrema sarebbe comunque stata criticata dal blogger. A meno che non sia il tuo stesso pensiero...e questo la direbbe lunga. E soprattutto se fosse così dovresti avere il coraggio di dirlo apertamente.

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  13. enly, perchè permetti a certa gentaglia di parlare sul tuo blog? I komunisti non devono avere nessun diritto di parola nè nessuna agibilità fisica!

    se lo scrivo così è brutto?
    e se metto fascisti è meno brutto?
    non è che sono brutte tutt'è due?
    sarà che luca è brutto dentro?
    che brutto tutto!
    1 guerra mondiale e il terrorismo a luca gli fanno un baffo...
    luca, ma l'hai superato l'esame da sturmbannerfurer?
    al massimo massimo quello di kapò...
    kontento te, kontenti tutti!
    caposkaw

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  14. ahahahahahhah sei il classico compagno piagnone che per qualsiasi cosa grida all'aggressione nazista, al complotto fascista, alle mazze chiodate, svastiche, celtiche etc etc etc...anche stavolta hai preso un grosso abbaglio piagnone mio! Ma quali nazisti quelli del pigneto sono solo persone esasperate da una quotidianità insopportabile, informati e smetti di piangere! e poi svegliati il comunismo non c'è più, ha fallito!
    ahahahahhahaha

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  15. anonimo, che cosa vuoi? non prendo lezioni nè di democrazia nè di decenza da te.
    Sei solo un fascio di merda! Basco nero il tuo posto è al cimitero!

    E firmati codardo vigliacco. Il coraggio ce l'avete solo quando siete in 30 come alla Sapienza e ve la prendete con delle ragazze che attaccano i manifesti?

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