STALINGRADO DEGLI STORMY SIX

Vorrei pubblicare una bella canzone di un gruppo quasi sconosciuto ma che per me e molto significativa, questa canzone ci fa capire come la resistenza di un’intera città sia riuscita a piegare un’armata come quella tedesca che fu costretta alla ritirata e come quella grande battaglia che ha fatto molti morti ha rinforzato gli animi anche nelle altre città sotto l’occupazione tedesca e anche in Italia contro la tirannia fascista iniziando prima con una lotta fatta di scioperi nelle fabbriche(i primi scioperi furono a Torino) fino ad arrivare alla vera guerra di liberazione contro i nazifascisti.
Il gruppo nacque nel 1966 e si e sciolse nel 1983 , tornando insieme solo per registrare l'album "Un concerto" nel 1993, coprodotto da Radio Popolare di Milano.
StalingradoFame e macerie sotto i mortai
Come l'acciaio resiste la citta'
Strade di Stalingrado, di sangue siete lastricate;
ride una donna di granito su mille barricate.
Sulla sua strada gelata la croce uncinata lo sa
D'ora in poi trovera' Stalingrado in ogni citta'.
L'orchestra fa ballare gli ufficiali nei caffe',
l'inverno mette il gelo nelle ossa,
ma dentro le prigioni l'aria brucia come se
cantasse il coro dell'Armata Rossa.
La radio al buio e sette operai,sette bicchieri che brindano a Lenine Stalingrado arriva nella cascina e nel fienile,vola un berretto, un uomo ride e prepara il suo fucile.Sulla sua strada gelata la croce uncinata lo saD'ora in poi trovera' Stalingrado in ogni citta'.
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Cinque di Marzo del Quarantatrè
nel fango le armate del Duce e del re
gli alpini che muoiono traditi lungo il Don
Cento operai in ogni officina
aspettano il suono della sirena
rimbomba la fabbrica di macchine e motori
più forte il silenzio di mille lavoratori
e poi quando è l'ora depongono gli arnesi
comincia il primo sciopero nelle fabbriche torinesi
E corre qua e là un ragazzo a dar la voce si ferma un'altra fabbrica,
altre braccia vanno in croce
e squillano ostinati i telefoni in questura
un gerarca fà l'impavido ma comincia a aver paura
Grandi promesse,
la patria e l'impero
sempre piu' donne vestite di nero
allarmi che suonano in macerie le città
Quindici Marzo il giornale è a Milano
rilancia l'appello il PCI clandestino
gli sbirri controllano fan finta di sapere
si accende la voglia delle camicie nere
ma poi quando è l'ora si spengono gli ardori
perchè scendono in sciopero centomila lavoratori
Arriva una squadraccia armata di bastone
fan dietro fronte subito sotto i colpi del mattone
e come a Stalingrado i nazisti son crollati all'Apreda rossa in sciopero
i fascisti son scappati